
Quando decidiamo di prenderci cura di un cucciolo, la principale attenzione da avere è quella circa la sua salute: il tuo bulldog francese, infatti, non riuscirà di certo con le parole a spiegarti cos’ha che non va! Sta a te, che sei il suo migliore amico, interpretare i suoi gesti ed i suoi stati d’animo e provvedere di conseguenza!
Quali sono i parassiti intestinali che possono fargli del male?
Bene sì, ci sono una serie di nemici quasi invisibili, che si nascondono all’interno del corpo del tuo piccolo amico e che vanno adeguatamente debellati quando è cucciolo, per non incorrere in ulteriori problemi negli anni a venire. In questa guida, spiegheremo quali sono i principali parassiti intestinali del cane e come devono essere trattati, al fine di espellerli. I parassiti intestinali dei nostri animali da casa si dividono in 3 famiglie: protozoi, nematodi (vermi tondi) e cestodi (vermi piatti).
Parassiti appartenenti alla famiglia dei protozoi
I coccidi sono parassiti intestinali microscopici (protozoi) che sono presenti nel terreno e possono infestare l’intestino del cucciolo; una volta ingeriti, i coccidi si replicano all’interno delle cellule intestinali e causano diarrea, vomito, disappetenza, dolore addominale e disidratazione. La malattia derivante dai coccidi, la Coccidiosi, ha un’incubazione di circa 10-15 giorni e tende a diffondersi con una certa rapidità negli ambienti sovraffollati. La coccidiosi non è una zoonosi e quindi non può essere trasmessa agli esseri umani.
Sempre della famiglia dei protozoi fa parte la Giardia che è un protozoo che vive anch’esso nell’intestino del cane provoca una malattia nota come giardiasi.
L’infezione da Giarda è piuttosto comune, mentre la malattia fortunatamente è meno frequente. Il cane si infetta ingerendo la forma cistica del parassita che si apre rilasciando una forma attiva chiamata trofozoita, dotata di flagelli, ovvero strutture piliformi che gli permettono di muoversi all’interno dell’ospite.
Parassiti appartenenti alla famiglia dei vermi tondi
Fra i più diffusi, riferiti a questa specifica famiglia, troviamo: gli ascaridi, simili agli spaghetti nella forma, trasmissibili tramite l’ingerimento di uova riscontrate nelle feci di un cane infetto, questi nemici invisibili provocano nel nostro cucciolo una vera e propria irritazione della mucosa intestinale, specialmente se presenti in una quantità numerosa di esemplari; gli anchilostomi, che solitamente sono riscontrabili nel corpo di cani aventi meno di un anno, e che nonostante siano meno diffusi, possono ugualmente provocare infezioni nelle pareti intestinali; tricocefali, che possono colpire i cani di qualsiasi età ed hanno più gravi conseguenze nell’apparato intestinale.
Parassiti appartenenti alla famiglia dei vermi piatti
Fra i più conosciuti e diffusi, vi sono, invece: la tenia cestode, un parassita lungo e piatto che può essere trasmesso dalle pulci e che rilascia tracce della sua presenza sia nel pelo sia nella zona direttamente vicina all’ano, e può provocare prurito, diarrea, perdita di peso, vomito e senso di irrequietezza; tenia echinococco, di cui è vittima anche l’uomo poiché è presente anche nelle uova e comporta al nostro piccolo amico un repentino dimagrimento, insieme ad episodi ripetuti nel tempo di diarrea con mucosa.
Come avviene la diagnosi dei parassiti intestinali?
Poiché il nostro bulldog non è in grado di esplicitare qual problema lo affligga, dobbiamo tenere in considerazione tutte le manifestazioni più o meno probabili davanti alle quale il quattro zampe ci pone: inappetenza, difficoltà ad evacuare, diarrea, sensazione di irrequietezza, eventuali dimagrimenti inspiegabili, e procedere fissando un appuntamento presso il veterinario di fiducia.
Già a mezzo telefono, il medico incaricato, cercherà di farci raccogliere un campione delle feci così da poter successivamente procedere con l’analisi: osservando le feci al microscopio, il veterinario saprà identificare in tempi brevi la tipologia di parassita che ha infestato il cane.
Come viene definito il trattamento dei parassiti intestinali?
A seconda del tipo di famiglia di parassiti intestinali presenti, il veterinario sarà in grado di scegliere la compressa o la pasta morbida più giusta per il caso in questione: la somministrazione, che avviene sempre per bocca, può essere complicata nel caso che il bulldog sia particolarmente schizzinoso! Per questa ragione, da buon padrone, in alcuni casi può essere utile essere presenti e lasciarsi istruire dal medico specializzato sulle azioni da compiere per completare l’operazione!
La maggior parte delle volte, per eliminare i parassiti interni, occorre effettuare più di un trattamento nel caso specifico dei cuccioli, perché la terapia medicinale copre alcune delle fasi di vita dei parassiti (che da uova diventano larve adulte): il veterinario, valutando caso per caso, stabilirà un calendario di trattamenti che va rispettato espressamente nei tempi concordati, affinché siano completamente debellati.
Tra le terapie più comunemente utilizzate per combattere i parassiti intestinali ci sono:
- una terapia anti cocciodiosi basata sulla somministrazione di sulfamidici (farmaci coccidiostatici che impediscono la riproduzione dei coccidi) eventualmente associati ad altri farmaci come gli antibiotici;
- una terapia anti giardiasi basata su dato da un farmaco specifico a base di fendbendazolo o metronidazolo o associazioni di antielmintici.
In tutti i casi la somministrazione dei farmaci deve essere prescritta dal vostro veterinario di fiducia.
Ogni quanto ci si deve preoccupare dei parassiti interni?
La buona norma (non si tratta quindi di un obbligo di legge, ma di un atteggiamento consigliato) dice che il cagnolino vada trattato con terapie farmacologiche opportune per i parassiti almeno una volta l’anno. Questo avviene perché, nel caso in cui il bulldog francese abbia una vita sociale regolare, avrà contatti con cani di tutti i tipi e che, potrebbero inavvertitamente, aver contratto questo genere di infestazioni.
Attenti a ciò che ingerisce
Il bulldog francese è un cane che, opportunamente trattato, ha bisogno di tempo da trascorrere all’aria aperta, per riportare una palla o per farsi lanciare un rametto. In questi casi specifici, è importante tenere sotto controllo il proprio cagnolino, così da distrarlo se dovesse decidere di assaggiare ciò che gli farebbe male: le feci di altri cani, infatti, potrebbero risultare (strano a dirsi, ma vero) davvero appetibili per il nostro cucciolo!
La tecnica da utilizzare non è quella di un rimprovero, ma quella che include una qualche distrazione oppure il semplice richiamo, così da fargli dimenticare l’oggetto del desiderio.